PITTURA…FOTOGRAFIA….IMMAGINE….TUTTE INSIEME?

Il primo editoriale del nuovo anno lo apro parlando di me. Da molto tempo rifletto sul concetto di “supporto”, ossia la base materica sulla quale il pittore o il fotografo come l’incisore, decidono di stendere il colore, stampare la foto, o l’incisione. E’ naturale che la nobiltà del supporto dia maggiore qualità e valore all’opera. Pensate alla scelta della carta se si tratta di acquaforte….la superba fattura di carte realizzate artigianalmente, delle quali si decide lo spessore, la trama, la consistenza se non addirittura la fragranza e il profumo. Pensiamo alle tele e ai telai realizzati a mano e pensiamo alla coarta fotografica…quella che restituisce il colore così come lo abbiamo voluto. Sono emozionato se rifletto a quanto lavoro un mio carissimo amico incisore, Andrea De Simeis, realizza proprio riguardo alla carta. Ho visto nella sua bottega meravigliose stampe e ancor più pregiati fogli di carta. Ho avuto perfino l’onore di aiutarlo a realizzarla….telaio in mano…la pesca della polpa…asciugare l’acqua in eccesso….andate a vedere cosa fa, direttamente sul suo sito. Procedendo con questo ragionamento potremmo dire altrettanto della pittura e della fotografia.

Qui si apre il mio spunto. Personalmente non mi ritengo un “fotografo” per quello che questo termine indica. Sono più certamente un performer. Mi piace l’immagine. Ritengo che questa non abbia supporto. Proprio per concetto. La fotografia si compone forse di immagine e carta o immagine su carta…ma l’immagine….è quella cosa che possiamo vedere attraverso l’interazione della luce. Quale supporto ha l’immagine di un film? la pellicola? no! sulla pellicola non vediamo l’immagine dello schermo. Allora lo schermo! no! lo schermo combina elementi che rendono visibile l’immagine. E lo schermo della tv? e del pc? e dei telefoni cellulari…

sarebbero questi i nuovi supporti dell’immagine? In linea approssimativa…diciamo di si! Da questo nasce la mia provocazione. Come fruiamo dell’immagine? Andiamo in un museo…certo. Cerchiamo su internet. certo. Scarichiamo da cellulare. e via via…

Mi sorge allora l’idea che non sia possibile in tempi moderni asserire l’assoluta unicità di una immagine in termini appunto definitivi. Non è possibile in altre parole dire: questa è l’unica. Qualcuno di straccerà le vesti. Il quadro andrà sempre visto dal vivo. E speriamo che si continui a farlo. Tutto andrebbe visto dal vivo…e speriamo….

Possedere un’immagine però è alla portata di tutti…goderne a livelli diversi è accessibile a tutti. Un tempo o si acquistava il quadro o nulla. Oggi? riproduzioni di varia natura rendono possibile godere di cosa? Dell’immagine del quadro. (qualcuno dirà non del quadro) . Non ne usciamo più! Voi che leggete…su cosa state leggendo? su carta? bene! E’ meno vero quello che sto dicendo solo perchè si trova in formato digitale? se dicessi ad ognuno di voi che siete degli idioti…sarebbe meno offensivo!? Bene.

La conclusione è che a mio giudizio l’immagine cominci ad avere la sua forza svincolata dal supporto. Non è suggestionante l’immagine di un bambino straziato dalle mine, osservata sul Time? La stessa immagine osservata dal vero in fotografia…comunica Altro? Forse si…ma sfumature…. Lascio quindi certamente al suo posto un quadro che va quasi annusato…ma per il resto la ricerca che affronto ora è improntata sul concetto che l’immagine è disponibile al supermarket ….inscatolata e pronta per la grande distribuzione. Non è bello! e sta qui il messaggio.

Comincio allora a trovare degli equilibri…stampa su carta povera…incorniciata a modo…può essere.

Se non vi avessi detto che si tratta di carta comunissima, da stampante domestica….

il dettaglio della cornice….

Ho esposto molte immagini in una stanza a casa mia…e tutti gli amici che vengono si soffermano a guardare come fossero ad una mostra. I commenti sono i soliti….bella….forte….guarda questa…..nessuno mi domanda del supporto….capite cosa intendo?

Il passo successivo allora è quello di scendere di livello e tentare l’ibrido. Una comunissima stampa…certamente di una foto ragionata…voluta…incollata su tela…elaborando un supporto e pennellando in un caso…impiastrando in un altro….

un telaio….una stampa…

acrilico…

ma allora è pittura!…

l’opera? C’era una volta il telefono…

la pennellata…pittura…certamente pittura….ma anche immagine su carta…stampa…fotografia…

Il concetto è questo…null’altro…risposte? L’arte pone solo domande…agli altri le risposte…

A primavera…la mia personale sull’argomento dal titolo….”immagine 3×2″

Marazita Antonio Edoardo.

 

Internet libero e democratico


Con questo editoriale, vogliamo chiarire la nostra posizione su un fatto spiacevole, consumatosi sulle pagine di Kobos. Nella Sezione “cinema” avevamo pubblicato qualche tempo fa un interessante articolo su “apocalypse now”, includendo due spezzoni di film “embeddati” da you tube. Qualche giorno fa l’utente misterioso e che per noi deve rimanere tale, ha fatto espressa richiesta di soppressione.

Analizziamo i fatti. La politica di Kobos, non è certo quella di “appropriarsi” di lavori e sviluppi di altri ma piuttosto quella di offrirsi come “ponte” tra l’informazione e la sua fonte. In ogni articolo che non scriviamo di nostro pugno, in ogni post interessante trovato “in giro” su internet noi includiamo sempre il link di provenienza senza neppure eliminarlo e riscriverlo ma addirittura lasciandolo attivo, di modo che cliccando su foto…testo..e grafica, si giunga direttamente alla fonte. In poche parole quindi spingiamo l’utente a lasciare le pagine del nostro blog a favore di altri. Siamo proprio matti!!!!

La verità è che noi crediamo nel lavoro di quanti fanno informazione e cultura in internet e non vogliamo quindi che aiutarli ad essere raggiunti e cliccati. Lo facciamo proponendo spezzoni o articoli interi presi dalla rete che vi proponiamo sempre come “principio della vostra ricerca”. Non siamo una biblioteca virtuale del sapere…non vogliamo esaurire sulle nostre pagine i contenuti di un sapere tanto vasto. Ci piace pensare che chi frequenti Kobos, abbia capito che qui può trovare gli spunti e “la cartina geografica” con la quale orientarsi. Molti dei nostri collaboratori oggi ci inviano direttamente i loro contenuti, che noi cerchiamo di divulgare, senza appropriazioni indebite.

La riflessione ci sorge spontanea, nel momento in cui gli autori stessi di foto…disegni…cinema…ci ringraziano per averli ospitati…e “uno qualunque” dopo aver egli stesso, e non credo previa autorizzazione dei proprietari, messo in rete due spezzoni tratti dal film “apocalypse now”, si risente perchè noi a nostra volta gli abbiamo inseriti sulle pagine del bolg. Se a questo aggiungiamo che i pezzi di cui parliamo sono caricati su you tube…portale a disposizione di chiunque…ci viene proprio da ridere. Ci sembra quantomeno stupido.

Ma per noi va bene così…caro utente misterioso…per ora li lasciamo così come sono…come una cicatrice che tu hai lasciato sulla faccia di un piccolo blog che altro non ha come ambizione che quella di costruire una bella comunità di scambi.

Buona solitudine.

La direzione.

 

omicidio per mano marocchina


Interrompiamo la normale pubblicazione sulla pagina editoriale per comunicare un gravissimo fatto accaduto oggi pomeriggio.

IL MAROCCO MITRAGLIA ED AMMAZZA UN SAHARAUI E NE FERISCE SETTE

Nel pomeriggio di oggi, 24 ottobre, otto cittadini saharauis che cercavano di avvicinarsi all’accampamento che da poco più di due settimane è nato alla periferia di L’Aaiun occupato, sono stati ricevuti a colpi per i mitra dell’esercito marocchino.

Degli otto saharauis che sono stati mitragliati, uno è morto e gli altri sono rimasti feriti dalle pallottola. I loro nomi sono:

ELGARHI NAYEM FOIDAL MOHAMED SUEIDI (morto) 14 anni, GARHI ZUBEIR, ferito (Fratello del morto) ed altri sei tra i quali: ALAOUI LAGDAF, DAWDI AHMED, SALEK FILALI, ABDERRAHMAN HUMMID

Questi giovani, cercavano di entrare con il loro fuoristrada nell’accampamento alla periferia di L’Aaiun occupato, ma il posto gendarmeria che controlla la zona di accesso, gli ha negato l’entrata. Il veicolo ha fatto marcia indietro ma è stato colpito dalle pallottole del mitra dell’esercito, un giovane è morto e gli altri sono rimasti feriti, al momento non si conoscono le condizioni dei feriti.

UN ALTRO MURO DELLA VERGOGNA

ELGARHI NAYEM, nato a Aaiun nel 1996

Questa mattina, l’accampamento nato a un chilometro e mezzo dalla città di Smara occupata, era sorvolato da elicotteri militari marocchini, e dopo un’ora è stato spianato dalla gendarmeria reale. Tra le vittime brutalmente bastonate, ci sono alcune donne. Il noto attivista saharaui Daida Abdeslam, è stato fermato e imprigionato.

Mentre la polizia smantellava con la forza questo accampamento, i cittadini saharauis fuggivano disperdendosi nel deserto.

Il piano di sicurezza messo in atto dall’esercito sta provocando la continua persecuzione della popolazione saharaui che è rinchiusa dentro e fuori delle città occupate del Sahara Occidentale, ed ora ancora di più da quando hanno alzato un altro muro “della vergogna” che accerchia la popolazione concentrata nell’accampamento alla periferia della città occupata di L’Aaiun. Con questo, polizia ed esercito marocchino, pretendono di imprigionare tutta la popolazione saharaui che manifesta pacificamente nell’accampamento.

INFORMA: UFFICIO DEL MINISTERO DI TERRITORI OCCUPATI DELLA RASD.

Di simili situazioni avevamo parlato riferendoci agli attivisti che in terreno marocchino rischiano volontariamente la loro vita. Se per loro è insito il rischio di venire catturati e torturati, non possiamo dire lo stesso per chi vive ai margini di quelle terre che il governo marocchino ritiene proprie e che al contrario sono state sottratte con la violenza ad un popolo che fino ad oggi, lotta pacificamente. Questa è la mia preoccupazione: il popolo saharawi è un popolo di natura islamica che al contrario di quanto la cronaca non faccia pur di ricordarci che “l’islam” è violento, combatte in silenzio e senza armi la sua lotta per la libertà.

14 ANNI SONO POCHI PER MORIRE!!!!!

Se questo vale per tutti i nostro bambini, varrà anche per quelli saharawi!?!?!? Questo è un omicidio. il Marocco è colpevole!

seguiremo gli sviluppi di questa vicenda sulla pagina del nostro editoriale e invitiamo tutti a prendere visione della tragedia che a qualche ora di volo dall’ Italia si consuma nel silenzio politico. Vi prego di comunicare le vostre impressioni, di suggerire link e filmati, lettere e pensieri. Se per qualche problema tecnico non riuscite a farlo direttamente sul blog, inviatemi tutti alla mail

edy76@hotmail.it

Grazie.

Marazita Antonio Edoardo.